Intervista a Francesca Palmas
Responsabile Centro Studi ABC Italia, membro della Commissione redigente del Decreto 62/24 e esperta presso il Ministero della Disabilità.

Dottoressa Palmas, lei ha espresso stupore per le recenti dichiarazioni dell’ANMIC sulla riforma della valutazione della disabilità. Perché?

Francamente sì, sono rimasta sorpresa — e lo dico con una certa ilarità — nel leggere le loro critiche (Quotidiano La Nuova Sardegna del 14 Ottobre 2025). L’ANMIC ha preso parte attiva al Tavolo nazionale che ha redatto il Decreto 62/2024 e oggi contesta la riforma, chiedendo al contempo di restare all’interno delle Commissioni di accertamento.
È un atteggiamento incoerente. Non si può prima contribuire alla scrittura di un testo e poi prenderne le distanze, soprattutto quando questo decreto rappresenta una svolta tanto attesa da tutto il mondo della disabilità.

Cosa cambia, concretamente, con il Decreto 62/24?

Cambia tutto. Non è una semplice revisione tecnica, ma una nuova visione della disabilità.
La riforma nasce dalla Legge Delega 227/2021 e si fonda sul principio che la persona non sia ridotta alla sua condizione medica, ma sia riconosciuta nella sua globalità di vita, diritti e libertà di scelta.
È un passaggio decisivo dal vecchio modello medico e assistenzialistico a un modello bio-psico-sociale, ispirato alla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.

Uno dei punti chiave sembra essere la semplificazione. In cosa consiste?

La parola d’ordine è proprio semplificazione.
Oggi chi ha una disabilità spesso deve affrontare un percorso lungo, ripetitivo e burocratico, con più visite e certificati diversi.
Con la riforma, tutto si riduce a una sola visita davanti alla Commissione INPS e a un solo certificato, valido per tutte le prestazioni e permanente, salvo rari casi di revisione.
Inoltre, i tempi diventano certi: 90 giorni per tutti, con corsie preferenziali di 15 giorni per i malati oncologici e 30 per i minori.
È un cambiamento che restituisce dignità e rispetto alle persone, oltre che efficienza al sistema.

Cosa accade dopo il rilascio del certificato?

Un’altra grande innovazione è che la Commissione può avviare autonomamente la valutazione multidimensionale, senza che la persona debba presentare ulteriori domande.
Questo significa che si potrà costruire più facilmente il progetto di vita personalizzato, coinvolgendo la persona, la famiglia e i servizi territoriali.
È la concretizzazione del principio secondo cui la persona è protagonista del proprio percorso.

 

«Sassari tra le prime province in Italia a sperimentare la riforma»

La Sardegna, e in particolare Sassari, avranno un ruolo importante in questa fase iniziale. Ce ne parla?

Sì, e ne siamo orgogliosi.
La provincia di Sassari è tra le prime nove in Italia scelte per avviare la sperimentazione del nuovo modello. È una grande responsabilità, ma anche una grande opportunità per mettere a valore le buone prassi che in Sardegna abbiamo costruito negli anni.
L’obiettivo è arrivare al regime nazionale entro il 1° gennaio 2027.

Ci sono anche risvolti economici positivi?

Assolutamente sì.
La semplificazione consentirà di liberare oltre 256 milioni di euro, che saranno reinvestiti nel processo di riforma.
Significa più risorse per i territori, per i servizi e per l’attuazione concreta dei progetti di vita. È una riforma che non solo migliora la qualità della vita delle persone, ma rende più efficiente l’intero sistema pubblico.

Qual è, secondo lei, la sfida più grande che ci attende ora?

La sfida vera è culturale.
Non basta cambiare le norme: serve cambiare mentalità.
Tutti — istituzioni, associazioni, operatori — dobbiamo abbandonare la logica della burocrazia e degli interessi di parte.
Dobbiamo lavorare insieme per costruire un sistema davvero centrato sui diritti, sulla partecipazione e sulla libertà delle persone con disabilità.
Come dico spesso: se non ora, quando?

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Francesca Palmas
Responsabile Centro Studi ABC Italia
Associazione Bambini Cerebrolesi
Membro Commissione redigente Decreto 62/24
Esperto presso il Ministero della Disabilità (2024–2025)